Viper, il progetto made in Italy che potrebbe cambiare il paradigma dell’internet delle cose, nasce dal lavoro di 4 ingegneri dell’Università di Pisa: Giacomo Baldi, Gualtiero Fantoni, Daniele Mazzei e Gabriele Montelisciani.
Si stima infatti che, nei prossimi anni, tutti gli oggetti di largo consumo saranno messi in rete tra loro, attraverso tecnologie in via di sviluppo, in modo che ogni utente abbia la possibilità di gestire tutta una serie di attività legate ai dispositivi elettronici con un click.
Viper si inserisce proprio in questo bacino di mercato.
Il progetto è creato in ottica open source e utilizza Python, uno tra i linguaggi di programmazione più semplici da imparare, che dialoga con le più comuni schede di prototipazione come Arduino, Spark Photon, ST Nucleo. La tecnologia consiste in una piccola scheda elettronica (su architettura Arm) che facilita la connessione alla rete domestica e ai cellulari.
Viper è un progetto multipiattaforma (Mac, Linux e Windows) che, dialogando con le schede di microcontrollo citate sopra, può rendere gli oggetti della vita quotidiana interattivi ed intelligenti.
Ma a quali utenti si rivolge Viper?
E’ uno strumento che si rivolge ad hobbisti, maker, ma anche a sviluppatori di prototipi industriali, ad artigiani digitali e webdesigner, che possono rendere interattivi i negozi e i siti dei loro clienti. Il mercato potenziale si allarga fino ad interessare ogni utente medio della Rete purché attento agli utilizzi smart delle tecnologie avanzate.
Viper punta sulla Rete per trovare finanziatori e finalizzare lo sviluppo, e il gruppo degli ideatori sta lanciando in questi giorni una campagna di crowdfunding su Kickstarter, piattaforma inusuale per un’istituzione come l’Università.
http://bit.ly/toiviper è il link per sostenere il progetto su Kickstarter

Sulla scia di R.I.O.T., l’hackathon che ha inteso rivoluzionare l’Internet delle cose, Internet Festival punta su Viper!
Unitevi alla rivoluzione dell’IoT: sostieni Viper su Kickstarter. Clicca su http://bit.ly/toiviper