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#IF2014 presenta Mattia Sullini

Make it Good(s) presentata dal suo curatore

Interfacce

In informatica si chiamano interfacce I/O, Input/Output. Sono i punti di contatto tra il dominio digitale dei bit e quello fisico degli atomi, i luoghi dove le azioni fisiche vengono tradotte in dati e viceversa.

Se fino a poco tempo fa tracciavano un confine netto tra i due mondi, la sempre maggiore pervasività del digitale nelle nostre esperienze quotidiane sta trasformando questa frontiera in un’ area ibrida dove gli oggetti sono connessi e comunicano tra loro e con i propri utenti e dove le intelligenze possono lavorare ad uno stesso progetto pur trovandosi in luoghi fisici distanti migliaia di chilometri, così come possono esserlo gli operatori e le macchine che controllano. In questo inedito spazio meticcio modelli digitali prelevabili da qualunque terminale vengono stampati o scolpiti in tre dimensioni, chiunque ha la possibilità di mostrare al mondo intero il prodotto della propria intelligenza e della propria abilità manuale ed ha accesso a strumenti e conoscenze per realizzare droni e robot.

I mezzi per fare tutto questo sono sempre più semplici, più accessibili, più efficaci e se vogliamo capire il nostro prossimo futuro, è qui che dobbiamo guardare. Gli Esperimenti di futuro di Make it Good(s) saranno un’occasione perfetta per farlo e per rinunciare da subito ad ogni riverenza nei confronti di queste possibilità che dobbiamo da subito imparare a considerare degli strumenti a disposizione piuttosto che notizie curiose.

Gli artigiani sono tornati

Anche questa frontiera, ha i suoi pionieri. Si chiamano makers, autoproduttori, programmatori e stanno costruendo gli strumenti e le strutture per i coloni che dovranno arrivare poi. Quando finirà l’epopea della frontiera, i coloni dovranno aver imparato ad usare con disinvoltura questi strumenti per strutturare e costruire una stabile quotidianità.

Dobbiamo infatti cominciare a comprendere cosa possiamo fare con i nuovi strumenti, e per fare questo ci vogliono persone in grado di unire in un solo gesto il controllo degli strumenti con la capacità creativa ed inventiva. Da sempre, li chiamiamo artigiani.

Il futuro che sperimenteremo assieme non sarà quindi quello epico della frontiera e dei pionieri, che è già presente, bensì quello della colonia popolata di artigiani digitali e digitalizzati che sapranno sfruttare con uguale disinvoltura strumenti tradizionali, macchine controllate da computer e strumenti integralmente digitali.

Cosa faremo

Ogni esperimento sarà condotto da uno tra i pionieri di questo territorio di frontiera ed avrà la forma di un laboratorio operativo della durata di una giornata ed imperniato sulla disponibilità di un’officina temporanea attrezzata con stampanti3D, lasercutter, fresa e di un’area workshop.

09/10 – IPER-PERSONALIZZAZIONE con Mattermachine ed Opendesk

10/10 – NUOVE FILIERE CREATIVE con Slow-D

11/10 – INTERNET DELLE COSE con Dquid

12/10 – AUTOPRODUZIONE, AUTOPROMOZIONE con Pirati&Sirene, Co-hive, Lofoio

9-10-11/10 – ASCOLTARE PER COINVOLGERE con Mod-O

TUTTI I GIORNI – JAMSESSIONS CON GLI ESPOSITORI

Per saperne di più

Per saperne di più, partecipare ai workshop, conoscere meglio i protagonisti, ho creato un piccolo diario di bordo http://www.makeitgood2014.tumblr.com, Durante i giorni dell’Internet Festival si trasformerà in un blog e nei giorni seguenti si trasformerà ancora una volta per diventare il repository di tutti i risultati dei workshop. Anche questo è un esperimento di futuro.

Mattia Sullini

Chi sono

Non sono nè un pioniere, nè un colono. Sono piuttosto un esploratore che costeggia questi nuovi territori, che cerca di comprenderli e che prova ad individuare i punti migliori dove sbarcare: coworking, fablab, makerspace, sharingeconomy, freelancing. Per questo partecipo e contribuisco regolarmente ai luoghi di discussione e confronto su questi temi, sia a livello nazionale che europeo. Nel 2009 ho aperto a Firenze uno spazio di coworking che conteneva una bottega artigiana, nella convinzione che non ci fosse e non ci sia una distinzione di sostanza tra artigiani che usano il computer e quelli che usano gli strumenti tradizionali. Dal 2012 sono il coordinatore di FabLab Firenze, che attualmente è ospitato ed integrato nel coworking dedicato all’innovazione sociale Impact Hub Firenze con il quale stiamo avviando progetti comuni sull’applicazione di strategie di innovazione aperta e crowdsourced. nel 2013 ho avviato con altri il makerspace Lofoio ed attualmente con il progetto Combo metto a disposizione come consulente l’esperienza delle esplorazioni già effettuate per aiutare i coloni a costruire progetti basati sulla condivisione di spazi, sulla collaborazione e sull’uso di strumenti condivisi.